PHANTASUS
per violoncello e pianoforte
durata: 14’ ca.
anno di composizione: 1995
I esec.: Milano, Palazzina Liberty, 26.10.1995, vc. R. Filippini,
pf. B. Canino
opera di proprietà dell’autore
disponibile in edizione computerizzata
esiste la registrazione live su CD
OPERA DEPOSITATA ALLA SIAE
Scaturente da insiemi di note, ciascuna
delle quali è vincolata da rapporto numerico alla precedente
e alla successiva (i rapporti più usati sono 1:1, 1:2,
1:3, 3:1, 2:1, 1:1), Phantasus si biforca in due movimenti.
Il primo, concepito dopo il secondo e rispetto a quest’ultimo
di andamento più lento, rilegge il secondo di cui diviene
puntuale variazione. Il senso primigenio viene però
traslato e sospinto verso una rapsodica soavità. Il
secondo (matrice del primo) si dipana in un itinerario formale
più ampio e caratterizzato dalla plasticità
dei gesti strumentali e da una più vivace e serrata
dialettica.
La tecnica compositiva adottata per Phantasus è influenzata
dal pensiero pitagorico con il conseguente privilegio accordato
al numero: gl’intervalli sono discriminati in pari e
dispari e solo quest’ultimi dotati di una nota centro.
Ma lungi dall’affermare una sorta di poetica scientista,
il ricorso al numero è mezzo per arginare quella pseudo
soggettività che contrabbanda rigurgito per spontaneità,
scrosci di banalità per flussi ideativi, spudoratezza
per urgenza espressiva. Tanto vale opporsi alla finzione di
essere soggettivamente liberi e rinchiudersi in una prigione
numerica: in tal modo si vedono meglio i confini della propria
libertà. Fuori non si percepirebbero quelli della prigionia.
Gli antichissimi e contrappuntistici artifici della inversione,
retrogradazione e della retrogradazione inversa sono ampiamente
utilizzati. Il rapporto numerico fra gl’intervalli delle
figure da invertire o retrogradare e gl’intervalli delle
figure invertite o retrogradate non si limita a quello di
1:1. Come già detto, vengono usati - e per la prima
volta nella prassi compositiva - anche altri rapporti.
All’interno di questa tecnica, dal compositore ideata
nel 1984 e successivamente rielaborata, si anima la fisionomia
di Phantasus, alla difficoltà esecutiva della quale
corrisponde un ascolto semplice e appagante.
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